COME MAI NON SONO IN OTTO?   1995-12-20

Belli, nella loro livrea arancio e oro, piccoli spicchi di sole dalla affusolata linea aerodinamica, Vispo e Vispa, i miei pesciolini rossi, nuotano con movenze sinuose nella loro grande e lucente boccia trasparente. Il vetro di cui è fatta riflette in parte la luce che entra copiosa dalla finestra presso cui è posata e la spande sulle sue superfici ricurve; altri raggi luminosi lo penetrano e rifrangendosi nell’acqua trasforma i piccoli corpi dorati in immagini surreali. I pesciolini, ormai vegliardi e colossali, consci della loro bellezza, si pavoneggiano muovendo l’acqua attorno a loro facendo dondolare al ritmo langue della loro danza le piccole piante verdi e i sassolini colorati del fondo.
“Guizzante omaggio per ogni venticinquemila lire di spesa” c’era scritto l’altro giorno in un grande cartello alla porta del supermercato dove mi servo. E così rincasai con ben tre compa­gni per i “miei piccini”.
– Ora abbiamo cinque pesci! – ha esclamato mia figlia che in realtà non ama troppo questi animali. – Ma la boccia non sarà troppo piccola ora? Non soffriranno? – Il suo cuore gentile prova comunque preoccupazione e compassione per loro.
– Al più presto papà vuole costruirsi un acquario – rispondo io pronta se pur con una nota di rimorso nella voce per non averci purtroppo pensato al momento della spesa.
Ci interrompe il bussare discreto alla porta d’ingresso. E’ una vicina di casa:
– Stefania, mi hanno regalato questo pesce, so che ne hai già due, non terresti anche que­sto? – Memore del rimorso provato innanzi tento di rispondere con imbarazzo che la famiglia è già a dismisura cresciuta… ma che fine farà il pesciolino se non lo raccogliamo noi? “Prenderò subito un’altra boccia” penso, e ancora con il sacchettino pieno d’acqua in mano attendo sull’uscio mia madre che sento parlare mentre sale le scale.
– Sai cosa mi hanno dato ?! – Indovinare è facile, ci serviamo allo stesso supermercato.
Per il momento metto anche i nuovi ospiti nella boccia, e loro uniti come un piccolo compatto drappello, nuotano di qua e di là mentre il più vecchio e più grande dei padroni di casa sembra sorvegliarli e guidarli con giudizioso criterio tutt’intorno.
– Che nome affibbierai a tutti quest’altri?- chiede mia figlia. La mia passione per appiop­pare nomignoli e soprannomi è risaputa. Mentre li guardo e ci penso, una visiva idea mi sorride nella mente: “Re Artù controlla i suoi cavalieri attorno alla boccia rotonda!” Purtroppo però non ricordo i nomi dei cavalieri e poi… non sono in otto, manca forse proprio Lancillotto?
Sono passati un paio di giorni, ho ovviamente comperato un’altra vasca e una me l’ha portata un’amica, i miei piccoli condottieri stanno più larghi anche se cavalcano le correnti da loro stessi provocate stando ancora tutti uniti.
Ieri mia figlia maggiore è rincasata con un sorrisetto malizioso sul viso: – Ho fatto la spesa al supermercato, ci credi? hanno ancora dei pesci! – e mi porge un sacchettino di plastica colmo d’acqua. Ma non sono tuttora in otto, è arrivato sì messer Lancillotto, ma un’ora dopo s’è portato appresso pure Ginevra!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi