MASCHERA 22-3-1993
Ciò che vedono di me,
è solo la facciata esteriore;
solo quello che io permetto di vedere.
Ma dietro,
nelle recondite profondità dell’anima,
c’è un angolo tutto mio.
Lì, è il dolore più intenso,
i pensieri più intimi,
le silenziose urla.
Nessuno è mai entrato;
non ci riescono,
o non vogliono.
O perché non lo permetto.
Non so mentire, odio l’ipocrisia,
quello che gli altri vedono di me è verità…
ma solo una parte del “mio tutto”.
Se la radio è accesa,
è per coprire il silenzio che lascia pensare;
e il sorriso è a volte solo il riflesso
di ciò che è la mia allegria;
ma dietro la maschera, in quel momento
forse l’anima sta piangendo.
“Vesti la giubba e la faccia infarina…
Ridi, pagliaccio…”
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