PETTEGOLEZZI 1999-07-23
– Ehi, cara, vieni qui. Spettegoliamo un po’; ma sss… parla sottovoce che se ti sentono scappano.
– Lo faccio volentieri! Eccomi.
– Guarda guarda quella laggiù come fa la “gatta morta” e civetta con tutti.
– Sei troppo buona tu; per me, scusa i termini volgari, quella è solo un “cagna”sempre in calore.
– Oh, sìììì. ma d’altra parte… guarda i maschi come la squadrano. Sono tutti dei veri maiali!
– Guarda quello! è un asino patentato ma si crede una vera lince e appena una qualsiasi gli si avvicina fa la ruota come un pavone.
– Più che vero! E che mi dici di quello là in fondo? Con quella testa arruffata! si crede un leone, ma appena qualcuno gli si avvicina troppo, nasconde la testa come uno struzzo.
– E osserva come cammina quella rossa laggiù! camminando sculetta come una donnola, e quei fessi sbavano come lumache.
– Già! E che fannulloni! da ore sono senza far niente stesi al sole come lucertole.
Le due colombe continuano così per un bel pezzo il loro chiacchiericcio dalla grondaia del palazzo antico e osservano criticando il gruppo di gatti che sostano nel campiello sottostante.
Una topolina, nella sua tana sotto delle tegole poco distanti, le sente e pensa tra sé:
“Che becere! Quelle due sono pettegole come rondini; con quella voce da cornacchie poi! Chiaccherano sfaccendate tutto il girno E proprio loro che dovrebbero starsene zitte; meglio che non parli o ne direi delle belle sul loro conto! Una ha un compagno che ormai sembra un cervo da tante corna gli ha messo e lui caprone, finge di non saper niente. L’altra, ha un compagno che con lei è come un cagnolino e quando sono assieme si comporta come un criceto spaventato.”
E intanto che pensa a tutto ciò continua ad accudire ai suoi piccoli con tenerezza quasi umana.
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