PAZZE SPESE NATALIZIE 1992-11-22
Siamo ancora negli ultimi giorni di novembre, ma la pubblicità ci sta da un pezzo martellando con gli spot sui prodotti natalizi e sulle strade si accendono i primi addobbi luminosi. Si cerca con ogni mezzo di creare nell’animo della gente l’atmosfera giusta per compere e regali. Per quanto mi riguarda c’è un solo problema: io sono come il vino, vado ad annate.
Negli ultimi tempi, per esempio, niente e nessuno riusciva a rendermi quel che di particolare che rappresenta l’essenza “Sabato del villaggio” e arrivavo al fatidico giorno di festa, triste, delusa e arrabbiata con me stessa perché il mio malumore mi aveva defraudato di quei meravigliosi giorni di attesa e di preparativi.
In altri anni invece, parto al via dato dai media e comincio con settimane di anticipo a sprizzare allegria. Questa è un’annata buona!
Ieri passeggiando per le strade ogni vetrina addobbata mi attirava e ogni oggetto mi sembrava adattissimo a essere regalato e gridava nella mia mente: “Prendimi! subito prima che qualcuno arrivi prima di te”.
Per fortuna ero uscita con pochi soldi in tasca perché in ogni negozio trovavo qualcosa di più bello. Se avessi avuto con me il libretto degli assegni, ieri mi sarei dissanguata. Oppure, ammesso che fossi riuscita a trattenermi dopo le prime compere (cosa che pensando a posteriori, lo ammetto, credo impossibile) mi sarei pentita di non averci pensato un pochino di più e cercato regali più idonei o simpatici. Quanto il problema del costo, nella mia euforia, ieri non mi ha nemmeno sfiorato.
Meno male che non vado spesso in giro!
Una volta rincasata comunque, ho per precauzione fatto un’accurata e dettagliata lista sia delle persone a cui voglio fare un regalo, sia di oggetti regalabili.
So, per passate esperienze, che a mano a mano ci avviciniamo alla fine di dicembre, il buon senso e un briciolo di razionalità, mi faranno assottigliare notevolmente la prima, e trasformare parecchie volte la seconda.
Intanto, come in tutti questi miei particolari periodi, lascio che la fantasia si scateni e corra libera all’impazzata, per poi fermarsi quel tanto che basta per stringere un patto di alleanza e collaborazione con le mani. Mi armo di filo forbici panno e quant’altro… e parte così sfrenato il mio “periodo creativo”.
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