Tristessa de ‘na gondola

Tristessa de ‘na gondola

TRISTESSA DE ‘ NA GONDOLA        16-4-1996

Sbatociada da le onde de i vaporeti
rimescolada ne i umori e ne i sentimenti
vado per la laguna,
ricordo del dolse tempo passà.
Vardo el sol che se specia
in mile schissi de oro
sul pelo de l’aqua,
vardo la zente che come formighete
camina su la Riva de i S-ciavoni
e in fondo,
el bordo grigio del Lido,
che divide l’aqua dal cielo.
Scolto el me remo che co amor
ancora sta in fianco a mi
e no el me lassa;
scolto i cocai che canta
la libertà co i so sighi d’amor.
Ma sento anca i motori
che passandome vissin
i me frusta i fianchi.
E sento el tempo
che co tropa premura
atraversa sta quieta cità.

…E pianso

 

TRISTEZZA DI UNA GONDOLA

Sbatacchiata dalle onde dei vaporetti
rimescolata negli umori e nei sentimenti
vado per la laguna,
ricordo del dolce tempo passato.
Guardo il sole che si specchia
in mille schizzi d’oro sul pelo dell’acqua,
guardo la gente che come formichine
cammina sulla riva degli Schiavoni
e in fondo,
il bordo grigio dell’Lido,
che divide l”acqua dal cielo.
Sento il remo che con amore
ancora sta a fianco a me
e non mi lascia,
ascolto i gabbiani che cantano
la libertà con le loro grida d’amore.
Ma sento anche i motori
che passandomi vicino frustano i miei fianchi.
E sento il tempo
che con troppa premura
attraversa questa città.
… E piango;

 

 

Competenze

Postato il

agosto 28, 2017

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