LA MIA MUSICA 1994-06-23
…E gli errori di ortografia, grammatica o sintassi che potete trovare in questo testo, molto facilmente saranno stati causati dalla mia abitudine di scrivere ascoltando musica.
Mi ritrovo spesso a seguire inconsciamente il ritmo battendo il piede o la mano libera o, se sto scrivendo a macchina, pigiando ritmicamente sui tasti; lo faccio senza rendermene conto, ma quando rileggo ciò che ho scritto ci trovo tanti errori da far inorridire le mie povere maestre delle scuole elementari. Nemmeno rileggendo riesco a toglierli tutti, perché ovviamente, anche quando lo faccio, la radio, in sordina o meno, sta sempre alle mie spalle come un angelo accompagnatore e disturbatore.
La mia vita trascorre a tempo di musica. Come per una potente droga, non riesco più a farne a meno. Allegra, briosa, pacata o dolce, moderna o classica, in base all’umore; radio, CD, cassette o dischi, a seconda in che stanza mi trovo. Oramai accendo il primo “aggeggio” che mi capita sottomano senza accorgermene e “ascolto” senza sentire. Se c’è silenzio in casa, o sono via, o sto molto ma molto male.
Ovviamente ho contagiato tutta la mia famiglia, ognuno di noi possiede più di un piccolo “elettrodomestico musicale”. Spesso succede che sintonizziamo le rispettive radio su uno stesso programma, poco male: musica in stereofonia. Il guaio è quando ognuno ascolta cose diverse: andando da una stanza all’altra si passa da Pavarotti ai Pittura Freska, dal jazz al rap senza soluzione di continuità. Il peggio però è per chi si ferma nel mezzo: confusione in stereofonia!
…E chi non ascolta con me, mal di testa lo colga!
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