SALUTI E BACI 1994-03-27
Io penso non ci sia niente di più ipocrita quanto i saluti che con sconsideratezza scioriniamo in qualsiasi occasione.
– Buon giorno! – A chi? A chiunque incontriamo e non sia un amico. Ma come siamo gentili! auguriamo una bella e lieta giornata a chi ci sta di fronte anche se non lo conosciamo.
Ma non è vero!!! non ce ne importa proprio niente di come sarà la sua giornata, parliamo tanto automaticamente che spesso diciamo “buona sera” al mattino o viceversa. Io poi sono sempre in dubbio su quale sia l’ora di distinzione fra il giorno la sera la notte ecc.
Ci sono naturalmente tutta una serie di “saluti di compromesso” compatibili con qualsiasi ora e occasione, quelli dell’incontro tipo: “salve!” “ehi là!” e se è una persona conosciuta ma che non si incontra da tempo: “qual buon vento?”. Si commentano anche da soli. Salve da chi, o da cosa? ehi là, se siamo qua? e se chi abbiamo salutato è una persona antipatica è stato proprio buono quel vento che ci ha portato al rincontro?
Stessa cosa ovviamente per un “arrivederci” di commiato. Diciamoci la verità, è sempre sincero? Se così fosse lo si farebbe seguire con più dettagliati ragguagli sul quando e dove ci si potrebbe eventualmente incontrare ancora.
Non si può naturalmente tralasciare i saluti scritti. Misericordia!!! Per cercare qualcosa di originale da scrivere su una semplice cartolina o su un biglietto di auguri ci si scervella per ore per poi finire quasi sempre con le più banali frasi trite e ritrite. “Cordiali, o distinti saluti” “sempre caramente…” “ricordandovi…”, ma distinti da che cosa? Siamo sinceri?
Una mia cara amica che scrive simpatici e lunghi racconti mi mandò tempo fa una cartolina dalla montagna, c’era scritto: “ciao, Ardelia”. Al primo sguardo sono rimasta un po’ perplessa e poi ho sorriso divertita, da lei mi sarei aspettata certo molto di più, ma a pensarci bene, con quel “ciao” ha scritto la cosa migliore. La nostra lingua ci mette infatti a disposizione quello che io ritengo il vero top fra i saluti, adattissimo per qualsiasi persona e applicabile a ogni circostanza. Purtroppo lo abbiamo relegato ai soli saluti fra amici o addirittura, sminuito nella sua importanza, “specializzandolo” per i bambini. Con una sola parola invece, semplice breve musicale, possiamo dire tutto… e niente, soprattutto niente di falso e di artefatto.
E ora, per salutare, non userò certo il consumatissimo “saluti e baci”, o dovrei quantomeno chiarire che tipo di saluti e non saprei proprio come far pervenire a voi i baci attraverso uno scritto, ma dirò naturalmente un “ciao a tutti” e che ognuno lo interpreti come meglio crede.
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