LOIMWE 20-1-1938 Amelia

Mia sempre carissima Amelia

            Eccomi tornata ora da Keng-tung ove stetti, con mia grande gioia, venti giorni, ho tante di quelle cose da dirti che non so dove dar principio. Credo però che la più importante per te e per me sia dirti qualche cosa riguardo al fonografo? Non l’ho ancora ricevuto, ma son sicura che è nei bauli delle suore nuove con i due candelieri, me lo dissero loro che son già arrivate, mentre le casse dovettero lasciarle a Bombay per la dogana (è sempre così) e ci vuole pazienza ancora un bel mese, ciò non ostante mi arriverà di certo sano e salvo, per intanto ti ringrazio nuovamente. Un’altra carissima e commoventissima cosa è i vostri indimenticabili saluti che mi portarono le suore con la cassetta piena dei vostri cuori. Oh! non trovo parole per ringraziarvi. Ma bisogna che non abbia fretta né io a scriverti né tu ad ascoltarmi, voglio dirti tutto perciò è meglio che segua il filo. Le suore dovevano arrivare prima di Natale, ma quest’anno contro l’usato, ha continuato a piovere cosicché i lory non poterono compiere i loro viaggi causa le frane cosicché dovettero fermarsi vari giorni nei bangali, case per passanti, ed arrivarono a Keng-tung in ritardo di sette giorni, ossia quando le feste erano già finite e noi suore avevamo già incominciato i Santi Esercizi. Immagina il mio sforzo per mantenere il silenzio che in quei giorni deve essere rigoroso, le abbiamo salutate tutte assieme e poi ancora citus muti.
Non ti posso dire cosa provava quando incontrava or l’una or l’altra, voleva domandare se erano partite da Venezia, se avevano visto qualcuno di voi non volli dar mal’esempio perciò mi ritenni per ben cinque lunghi giorni ed ho cercato di volger bene questa tentazione facendo un patto col mio Sposo Divino, andai in chiesa e davanti al S.S. Sacramento così Le parlai “Senti mio caro Gesù, tu vedi la brama che ho di sapere qualche cosa dei miei cari, ma sono in ritiro, bisogna che pensi esclusivamente all’anima mia, a Te dunque offro questo mio sacrificio, ed ogni qual volta mi si presenterà davanti qualcuno dei miei cari, o la voglia di sapere qualche cosa intorno ad essi, rivolgerò subito il pensiero a Te, in cambio dà a loro un’infinità di benedizioni e di grazie per l’anima e per il corpo.” Se Lui m’ha ascoltato (e lo credo senza dubbio) ho certamente attirate sopra di voi un cumulo immenso di benedizioni perché puoi ben immaginarti quante volte ho dovuto presentare l’offerta di questo sacrificio. Finalmente finirono i S. Esercizi e fummo dispensate dal silenzio, è inutile che te lo dica, la prima cosa fu quella di soddisfare la mia curiosità (santa curiosità). Quello che ho provato quando mi riconobbero per quella suor Andreina figlia di quella cara vecchietta, e mi strinsero la mano come lei aveva fatto a loro, non te lo posso descrivere. Mi dissero che in sua compagnia vi era una giovane sulla trentina, non ho potuto capire chi sia, pensai a Maria, naturalmente le suore non conoscendo né voi né me non si ricordarono bene, però me li hanno portati i ……………..

(n.d.a. mancano i fogli successivi)

Competenze

Postato il

febbraio 22, 2018

Invia commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi