Mia carissima Amelia
Chissà cosa avrai detto, che al telefono ti ho salutata appena, cosa vuoi perdonami ma vedi è stata forse la commozione, ovvero ero indisposta anche prima, il fatto sta che dovetti scappare perché mi sentiva male, andai a letto e con un po’ di riposo mi sentii meglio.
Volevi venire qui a Milano ma cara la mia e che pro spendere tanto denaro, quando io sto per venire!! Tu vuoi sapere il giorno fisso che verrò, ma capita l’occasione improvvisa e allora come posso avvisarti, non affannarti perché non potrai venire alla stazione, la strada la ricordo ancora, vado a S. Gioacchino e te lo farò saper subito.
Sono andata un po’ in giro nei dintorni di Milano, così quando verrò da voi starò più tranquilla. Sono andata in casa di Attilio (che chiamano Ireno) ho pranzato con loro, ho fatto conoscenza con Franca sua moglie e la piccola Fernanda. Tu puoi immaginare quanto desidero vedervi. Giovedì, giorno del Corpus Domini, qui a Casa Madre fanno una bella processione, e la Rev.ma Madre mi disse di fermarmi qui a vederla.
Sono andata a trovare tre mamme delle nostre suore, care vecchiette che felici erano, pensai alla mia cara vecchietta, chissà la sua felicità se avesse potuto vedermi!!
Ciao Amelia, scusa la fretta, ho voluto scriverti subito.
Sai? Tanto son brutta e scura che tutti mi credono una nativa.
Saluta tutti, arrivederci, sempre tua più che aff.ma suor Andreina
Salutissimi a tutti
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