Sempre mia carissima Amelia
Ho ricevuto il tuo scritto e ho capito riguardo al denaro di monsignore, in realtà io ho ricevuto soltanto un dollaro, ma siamo così lontane che è facile non comprendersi, allora quel che è stato è stato, non mandarmene più perché non essendo una somma tanto considerevole potrebbe con questi disordini andar perduta.
Mi domandi se qui abbiamo un registratore, noi qui non abbiamo niente, riceviamo soltanto qualche notizia da qualche giornale e nulla più.
Vuoi sapere come vanno le cose da noi? Non si capisce nulla delle loro intenzioni, c’è una grande rigorosità con chi parla contro il governo, perciò temendo io pure che ci sia la censura penso sia meglio far punto. Però qui a Loimwe siamo trattate veramente bene, tutti si meravigliano ch’io sia qui da ben quarantanove anni, continuano a domandarci se abbiamo bisogno di qualche cosa. Un capitano è venuto a casa nostra a farci qualche fotografia, le ho domandato le negative per farne varie e mandarvele ma siccome le ha mandate a una sua cognata per svilupparle e questa sta a Rangoon che è lontano, ci vuol pazienza, in una sono io e la mia Abù, vedrai come è cresciuta, è più alta di me, in una sono io con il capitano, sua moglie e due loro bambine, è molto buono, quando abbiamo bisogno di qualche cosa ci aiuta sempre.
Sento che si è sposato Mario, io l’ho sempre presente come l’ho veduto quando fui costì, non angustiarti Amelia carissima per non poter mandarmi i confetti, gradirei molto di più una loro fotografia, intanto salutameli tanto tutti. Sono contenta della vostra buona salute, a me da poco mi fa soffrire la pressione alta, anzi dopo domani vado a Keng-tung per una visita del dottore, cara mia, i giorni che abbiamo son tutti regalati.
Come desideri aggiungo due righe per quelle suore. Contraccambio i baci di quella pigrona di Gina che si limita sempre a qualche sola parola, saluto tanto tanto Nina contraccambiando i suoi. A te un sacco di baci ed abbracci i più affettuosi dalla tua aff.ma sorella missionaria Sr. Andreina
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