ACCANTO AL CAMINETTO 1991-12-22
Una storia raccontata accanto al caminetto, una storia narrata in quella dimensione dell’etere non udibile dagli esseri umani. Ognuno la sua.
E’ un grosso ciocco di legna che brucia nel camino a cominciare:
– Ero un albero alto e forte; i miei rami toccavano il cielo e fra le mie foglie cantavano gli uccelli. Sono arrivati i taglialegna, mi hanno abbattuto e fatto a pezzi; e ora eccomi qui, ad ardere assieme ad altra legna e mi ridurrò in cenere!
Accanto a lui, il mollettone per girare le braci continua il lamento:
– Ero amalgamato assieme ad altri minerali nel cuore della terra. Uomini e macchine mi hanno portato alla luce. Poi un artigiano mi ha forgiato facendo di me una piccola opera d’arte. Ora sono buttato in un angolo e usato tanto raramente da far dimenticare a me stesso la mia seppur misera esistenza!
– Di che cosa vi lamentate voi? In un modo o nell’altro siete stati utili almeno per un po’! – A parlare è una graziosissima bambola dal visino paffuto e gli occhioni sgranati. – Mi hanno costruita così bella per piacere a qualche bimba, ma eccomi qua! triste assieme a voi. La bambina alla quale sono stata donata per Natale, ha aperto la carta in cui ero avvolta e ha sorriso felice. Poi, dopo solo pochi minuti, ecco arrivare una scatola coloratissima e dentro… oh! una meraviglia! una bambola incredibile, col corpo morbido, gli occhi che si chiudono, un meccanismo interno per farla muovere e parlare. Sembrava una bambina vera! così io sono stata subito dimenticata e buttata da parte. E ora sono qui con voi.
E’ infatti messa di traverso sul bordo del caminetto, il vestitino scomposto, i riccioletti che quasi toccano la cenere.
Un’altra vocina, leggera leggera nelle seppur lievissime ali del pensiero delle cose, si fa ora udire tristissima:
– Ero un piccolo seme; ho fatto il possibile per crescere in fretta e nel migliore dei modi, sono diventato una bella piantina e ora, per abbellire la casa in questo periodo di festa, mi hanno messo qui! ho tanto caldo e sto soffocando!
I piccoli fiori dal delicato profumo e dal tenue colore sono infatti col capo reclino e l’aria addolorata. Nemmeno le foglioline che con tanta gentilezza cercano di mettersi davanti per proteggerli dal calore possono fare molto. Questa era una piccola creatura vivente, quanto potrà ancora sopportare?
Ma ecco un’altra voce… è umana! Parla forte e in tono sicuro:
– Avanti, sediamoci qui accanto al camino! La legna è ancora accesa e c’è un delizioso calore! Ravviva le braci, ecco la molla! Ma chi ha messo qui vicino la mia piantina? Aspetta, la metto subito sotto l’acqua per rinfrescarla un po’. Oh, che peccato se dopo tante cure si appassisse.
– Prendi cara! ecco la bambola! Non piangere! Era prevedibile, i giocattoli, più complicati sono prima si rompono; questo poi, è durato davvero poco! Prendi tesoro, questa bambola ti darà senz’altro più soddisfazione; non si rompe e puoi inventare tutte le storie e le situazioni che vuoi tu.
I quattro amici che a turno hanno raccontato la loro storia, ora sono felici: la legna arde allegra, la molla è felice di essere utile, la piantina si sta riprendendo e la bambola riceve le tanto desiderate attenzioni e coccole dalla bimba.
Attorno al caminetto ora sono sedute alcune persone, sono felici in questo giorno di festa e parlano: ognuno sta raccontando agli altri una sua storia.
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