Come una maschera

Come una maschera

COME UNA MASCHERA

Io piango con l’anima. Il viso si fa serio, ma le lacrime non escono dagli occhi, scivolano all’interno bagnando di tristezza o di dolore le pareti della mente, fino ad arrivare nel più profondo del mio io. Forse è sbagliato fare così perché laggiù è più difficile raggiungerle e asciugarle.
Le rare volte in cui ho lasciato che le lacrime uscissero ho cercato di farlo quando ero sola, posso così sembrare una persona dura, quasi priva di forti emozioni.
“Non farti vedere piangere, meglio essere invidiati che compatiti”, mi hanno insegnato quando ero bambina. Così negli anni ho forgiato questo mio carattere; dopotutto forse non è uno sbaglio, ma troppo spesso non mi capiscono o mi fraintendono.
Le maschere che ci mettiamo a volte cambiano, altre si alterano o sbiadiscono. Raramente le maschere si sbriciolano e svaniscono.
A volte posso sembrare arrabbiata quando non lo sono, felice quando vorrei urlare, comprensiva quando con tutta la mia razionalità penso in maniera diversa. Può sembrare falsità? No, è solo una maschera per nascondere per pudore o difesa la mia anima.
Anche se vorrei solo ridere e che chi mi sta intorno ridesse con me, anche in questo momento è la tristezza che mi avvolge, e ancora una volta devo mettermi una maschera.
Ora però lascio che le lacrime scivolino sulla carta.

 

Competenze

Postato il

marzo 27, 2016

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