DONNE 1993-01-07
Qualche tempo fa una mia amica ha scritto: “Non mi piacciono gli uomini!”, noi che stavano ascoltando abbiamo subito malignamente creduto di capire quello che non era, e ci siamo messi a ridacchiare. Tenendo poi conto che si tratta di una signora felicemente coniugata da anni e con prole, e soprattutto della sua chiarificazione (che la sua frase cioè riguardava il posto sociale predominante che hanno sempre occupato gli uomini) ci siamo messi ad ascoltare in silenzio e attenti, sorridendo solo per il suo modo simpatico di scrivere.
Se ora quindi io dico: “Non mi piacciono le donne!” per favore usatemi la stessa cortesia!
Pienamente d’accordo con lei e le sue teorie, ho solo cambiato l’ottica. Le donne sono sempre state vittime, ma spesso, a mio avviso, condiscendenti nell’esserlo.
Niente di masochistico, e non voglio poi fare psicologia spicciola, dico solo che forse la gran massa dell’umanità femminile si è adagiata sulla sua presunta fragilità per godere in altri campi di pregi e previlegi. Spesso ha piegato la testa in una vera o presunta sottomissione quando sarebbe bastato poco per tenerla eretta.
Togliamo ovviamente qualche papavero rosso dal classico fascio d’erba. Ogni cosa ha le sue eccezioni (salvo forse la matematica, ma di questa non ho mai capito niente o quasi). Ci sono state donne fin dai primordi che si sono distinte in modo notevole, e a loro tutto il mio plauso, e altre a cui l’esistenza ha riservato davvero un posto misero e umiliante senza possibilità di riscatto. E a loro tutta la mia commiserazione.
In questi ultimi anni la donna si è andata sempre più emancipando, alla ricerca di quell’uguaglianza talvolta raggiunta, in altri casi ancora puramente utopica. Resta ancora però un baratro enorme, specie nell’ambito ristretto della famiglia.
Quante volte stirando o riordinando, chiamata da più parti, accudendo a cento altre incombenze, ho detto scherzando: “Se torno a nascere, nasco uomo!”
Chissà! se esiste la reincarnazione potrebbe essere. E forse, iscrittomi a una associazione culturale per arricchire il mio intelletto e per distrarmi dallo stress di una routine quotidiana, firmandomi magari “Stefano”, scriverei: “Non mi piacciono gli uomini! E’ naturale, direte voi, ma io intendevo la posizione sociale in cui noi ci troviamo a vivere: non mi piace la mia condizione di maschio. Se tornassi a nascere, vorrei essere donna!”
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