E scrivo!

E SCRIVO!   1999-07-11

Le grosse nuvole nere gonfie di pioggia corrono di traverso nel cielo sospinte da un forte vento di nord-est. Il sole, ormai basso all’orizzonte nella tarda ora pomeridiana, riesce a far filtrare i suoi raggi al di sotto delle nuvole e dà un’ulteriore sferzata di vita agli alberi che si contorcono e si piegano fino quasi a spezzarsi inondando il vivido fogliame di spruzzi d’oro e li staglia così nitidi e luminosi contro il cielo plumbeo, in uno spettacolare contrasto di luce di una bellezza affascinante e ipnotica. Sembra che l’intera atmosfera vibri come corde percosse dall’impeto del vento.
Seduta sul terrazzo osservo affascinata le nuvole che si rincorrono e si accavallano le une sulle altre, il verde dorato degli alberi, il loro stormire nervoso. Rabbrividendo alzo la mano per chiudere il collo della camicetta, ma è solo un gesto istintivo dato che in realtà non fa affatto freddo essendo in piena estate.
Certo fra poco si scatenerà un temporale. “Bene!” penso, io adoro il rumore dei tuoni e della pioggia scrosciante. Sono però consapevole del mio tremendo egoismo, da giorni il tempo è infame, piove quotidianamente anche per ore con ovvi problemi per le colture e il turismo.
I miei pensieri sono ora a cavalcioni di quelle nuvole simili a stalloni impazziti.
Distolgo lo sguardo attratta dal volo di un piccolo uccello; percorre quasi parallelo la linea dell’orizzonte per poi alzarsi in perpendicolare e quindi tuffarsi in un’ampia spirale da far invidia ai più provetti piloti d’aerei. Seguo le sue acrobazie e ancora una volta la mente tace quasi ipnotizzata da tanta estatica bellezza della natura.
Resterei qui, ma voglio cogliere anch’io, a mio modo, quest’attimo fuggente. Mi alzo ed entro in casa, per ritornare però subito fuori armata di carta e penna… e scrivo!