ELETTRO DIPENDENZA 1995-12-29
Ora qualche parola per dissertare sulla drammatica situazione che sto vivendo in questo momento: hanno tolto la corrente elettrica. Terrificante! Non tanto il fatto in se stesso, quanto il rendersi conto dello stato di elettro-dipendenza in cui siamo ridotti.
Come se la mente si fosse spenta assieme alle luci della casa, mi ritrovo in piedi in mezzo alla stanza non sapendo cosa fare. Quando il magnetotermico “salvavita” ha fatto tilt stavo stirando, non poter continuare a farlo è ovvio, ma perché penso che, tanto, devo mandare avanti la lavatrice?!? No! impossibile! quindi in alternativa posso passare l’aspirapolvere… fare quelle quattro cuciture a macchina che mi mancano per finire… Chissà come, mi rendo invece conto che il computer non può funzionare. E se allora intanto non facessi un dolcetto? con le microonde no, ma il forno… accidenti! ho scordato che nella nuova cucina il forno non va più a gas ma è elettrico pure quello.
Va bene! Fermi tutti! mi do una calmata bevendomi un bel caffè bollente… Dicono che i pensieri volino più in fretta della luce ed è vero, l’accensione elettrica del piano di cottura non funziona, che si sia rotto? Altro che voli, la mia mente ha visto buio e se ne è andata a dormire, mi accorgo dell’assurdità dei miei timori con un attimo di ritardo, quando la puzza da gas ha già invaso l’ambiente. Arieggio spalancando la finestra e gelando cerco il vecchio e ora tanto utile accendigas. Richiudo le imposte e ascoltando beata il borbottio della caffettiera cerco di accendere l’aspiratore. Accidenti accidentaccio!!!
Sono, siamo, oramai troppo ben abituati. E non c’è rimedio, non esistono più alternative! la caldaia per il riscaldamento naturalmente si accende mediante una scintilla provocata… Ora nella casa si gela e io ho avuto pure la brillante idea di aprire la finestra, non ho il caminetto, né la stufa a legna, e la stufetta portatile…
Beh, almeno è mattina ed è chiaro; ricordo che l’ultima volta che è mancata la corrente era sera. “State tutti fermi” gridai al resto della famiglia come se al buio ci si sentisse di meno, “ci penso io, so dove sono le pile e anche le candele!” E dicendo ciò istintivamente allungai la mano verso l’interruttore per accendere la luce e vederci meglio andando a prenderle. Quella volta ho riso, anche perché poi tutto è tornato presto alla normalità, l’ENEL aveva interrotto l’erogazione solo per pochi minuti. Questa volta invece dipende da un guasto nell’impianto elettrico di casa e mio marito, per fortuna in vacanza per le festività natalizie, sta già tentando di mettere fine al guaio. Per fortuna? Mi assilla una domanda angosciante: e se non ci riuscisse, che ci siano oggi elettricisti disponibili?
Cercando di non pensarci, evitando accuratamente di andare in cucina e farmi venire “buone idee” e di guardarmi attorno per vedere quali faccende posso sbrigare, mi siedo tranquillina allo scrittoio, prendo un bel foglio bianco, e come un bravo antico scrivano tramuto alla vecchia maniera i pensieri in segni sulla carta.
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