IN-PAZZIA 20-3-1997
INIZIO
Nell’incontestata intimità
intrinseca dell’insieme corpo e anima,
innocentemente innamorata dei pensieri interiori,
ascolto l’ininterrotto infrangersi delle onde delle sensazioni:
intarsi di infantili memorie,
incisioni di inappagabili interessi giovanili,
interludi di intenso incanto del tempo incalzante.
Incline all’incongruenza,
incoerente
inanello incognite e interrogativi,
intolleranti indesiderate introversioni.
INFRAMMEZZO
La mente interpone alle introspezioni
indiavolati interventi
che inzaccherano l’intransigente influsso dell’ego,
Instabile induco me stessa a guardarmi ora intorno.
Incontro un inesorabile interlocutore,
che, come noioso insetto, incolpa l’infastidita “Io”,
incriminandomi, e inducendomi ad incoraggiare
l’incessante inchiesta.
Incredula
interdetta
intercetto il suo intempestivo infido
ed indegno interesse.
Insorgono incorporee increspature nell’insano interloquire,
incolpo l’infida indecisione
innocua infiorettatura di inconfutabili incanti.
Infreddolita
ingannata
intaccata nell’interpretazione del mio essere
indosso inconvessati indecenti indugi.
Nell’inabitato abisso di insanabili inappetenze
l’incomunicabilità è indecente,
infida inalazione dell’infinita solitudine.
Incriminata innocente
inascoltata
mi difendo
inalberando indiscutibili dissertazioni.
Incoercibile
instauro un’interessante intesa
insabbiando l’infame inganno inferto all’intelletto
in concomitanza con inconfessate inespresse infiltrazioni.
Intravedo intenzioni intese ad invertire le inesattezze
Intono informali canti che si involano nell’inferno dell’infinito.
Incoraggiata
vengo indotta ad esprimere
inconfessati desideri
inespresse idee:
INFATTI
Voglio inabissare le sofferenze,
le inibizioni, le inquietudini;
inebriarmi fra gli inesplorati interessi
di incomparabili attrazioni;
staccarmi dall’incaglio,
indispensabile per lasciare le inibizioni.
Non voglio più indossare l’abito dell’incertezza,
dell’indugio, inscusabile inedia della mente;
voglio staccarmi dall’incessante incedere inesorabile
verso la strada dell’infido ozio mentale;
procedere senza incertezze nell’incorporeo
ineffabile indelebile
interesse per la vita.
INFINE
Chiedo scusa per l’involontario incidente
e mi inchino a chi mi vuole innocuo inserto,
intramezzo inespressivo,
insospettato intruso che, involuto,
interviene nell’interpretazione intristita
di precoci invecchiamenti.
Incompresa e incompatita vengo internata,
interdetta rispondo a inutili interrogatori;
incerta
intimorita
incespico in inesistenti intoppi.
Ora vado ad ingrossare le fila di psiche incomprese,
libri rimasti intonsi, inediti, in quanto indesiderati.
Insisto
incrollabile.
Ma sono ormai come incartapecorita
infiorescenza infeconda di indaco ingrigito,
un’ingiallito involucro che include in sè
incontrovertibili introversioni
IN-PAZZITA!!!
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