KENG-TUNG 19-1-1935

KENG-TUNG  19-1-1935

Mamma carissima

            Immaginati quanto gradite mi furono le tue quattro righe, grazie tanto tanto degli auguri e delle preghiere che fai per me, io pure come ti promisi, ti ricordai in modo speciale in quella S. Notte, oh! come mi sentiva vicina a voi, il cuore non conosce distanza non è vero?
Mi scrissero le cugine Elvira ed Emma, entrambe piene di dolori fisici e morali e, d’una medesima idea, mi dicono che se vogliono godere un po’ di pace ed avere un piatto di buona cera devono venire da voi, ciò mi consola tanto. Se rivedi Emma, avvisala che ho ricevuta la sua lettera, risponderò, abbia pazienza. Come saprai, con nostro dispiacere, non ebbimo la visita della nostra Reverenda Provinciale, con quel caldo dell’India non gode la buona salute che godeva qui, scrisse che se si sentirà meglio verrà il mese venturo ma prevede che sarà impossibile, il viaggio è troppo disastroso ed ha anche lei i suoi sessantaquattro anni, pazienza, sarà quello che il Signore vorrà.
Nella mia ultima ti scrissi d’una probabile visita dei briganti, presentemente il pericolo è scomparso, il governo ha saputo impiegarli e pagarli bene, togliendo così loro la voglia di far scorrerie. Da Maria sentii che la radio trasmette scene commoventi come quella dei saluti dei viaggiatori e la mia cara Piavolina sentiva i brividi, ne sono persuasa, io poi che ho provato dare quei saluti…….. Oh! Mamma carissima, son già passati tanti anni da quei giorni delle mia partenza sia dalla casa, sia dalla patria, ma se, come si fa varie volte, si tocca questo tasto, si sente che la ferita è ancora da rimarginare, bisogna proprio che il Signore aiuti con una grazia speciale per compiere quel passo; a pensarci sembra impossibile di aver avuta tanta forza, però t’assicuro, e così credo sarà per le altre, sembra proprio che il cuore si spezzi in quei momenti. Povere mamme a quali sacrifici vi sottomettiamo!! però coraggio, mamma, il Signore serba anche per te un bel premio e in Paradiso saremo unite per tutta l’eternità, allora non sarà più il tempo dei sacrifici ma di godersela. Dunque? Cuccagna, cuccagna chi più lavora più guadagna.
Sono contenta di saperti in buona salute, io presso a poco sempre così, il mal di schiena forte m’è passato ma non posso camminare tanto, così pure la gola, fino a tanto che non parlo la voce non si abbassa, ma faccio una breve istruzione, lo sento subito e sì che ne prendo di medicine, pazienza, il Signore vede che ho tanti peccati da purgare e che ho paura del purgatorio, me li fa scontare un po’ in questo mondo.
Sento che Maria è felice e ne sono contenta, spero ed auguro che questa gioia abbia a continuare sempre. Salutami il Sg. Giuseppe e Giovanni il…… (diglielo in un orecchio) pigrone, è proprio così restio a scrivere due parole? Spero entrami abbiano a star bene. Per te poi ho serbato un carro pieno di baci ed abbracci, appena posso te lo mando per telefono, tua sempre più che aff.ma figlia missionaria suor Andreina.

Competenze

Postato il

febbraio 17, 2018

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