KNG-TUNG 19-1-1935
Mia carissima nipote Gina
Altro che una forchettata, me ne arrivò un bel piatto di pasta, ma ben condita quest’anno, per la gentilezza delle nipotine… grazie di tutto cuore per lo scritto, per gli auguri che contraccambio anche a nome delle mie sorelle. Come già dissi a tua mamma non c’è più pericolo di guerra, il governo inglese chissà con quale astuzia, s’impossessò della montagna d’oro dando da lavorare a tutti quei briganti che vedendosi ben pagati si trovarono a posto.
Ben volentieri soddisferò alle tue giuste curiosità, mi domandi: Ricordi ancora il veneziano? Tra suore parlano l’italiano o l’inglese? E di cibo hanno soltanto riso, nessuna qualità di pasta? E per pietanza? E per frutta? Per prima devi sapere che il veneziano lo ricordo benissimo eccetto qualche parola, nella nostra missione siamo in quattro venete, una friulana appena venuta si chiama suor Amelia, e due trevisane, se una si dimentica c’è l’altra che suggerisce. Tra suore si parla i nostri dialetti, il milanese è quello predominante, ma con la suora indiana bisogna parlare quel benedetto per non dire maledetto inglese, le indigene non sanno l’italiano. Per cibo questa gente usa sempre il riso, ma noi comperiamo la farina, e facciamo di tutto in casa, pane, qualche buona tortina, ed anche la pasta, dandole ogni forma con la macchinetta: tagiadee, bigoi, nastrini ed anche subioti. Carne ne vendono tanta, noi poi abbiamo galline, anitre, colombi e maiali, di questi ne avremo una cinquantina, ogni tanto se ne uccide uno e si fanno i salametti e si mangia anche la…trippa. Verdura se ne trova d’ogni sorta. Se vedessi che belle verze ci portano dai monti e da buon prezzo. Giorni fa ci fu regalato un cavolfiore così grosso che non ne ho mai visti neppure in Italia di simili. Se vedessi anche presentemente che bella insalata abbiamo nel nostro orto! Noi suore usiamo sempre verdura europea. E frutta? Ce n’è tanta e buona ma proprio di nostro non troviamo che aranci e pesche ma queste non buone come le nostre però. Si trovano anche tanti bagigi, in novembre vi è anche una specie delle nostre castagne o stracaganasse. A Loimwe poi dove il clima è splendido coltivano anche le fragole e l’uva americana, non è tanto buona però. A proposito di uva, è proprio il vino che ci manca…ah di questo qualche volta si sente proprio la mancanza. C’è quello per la messa…ma che carezza!! Ci si fa scrupolo di coscienza berne un bicchierino. Sai? Ho provato impiantare alcuni semi d’uva secca che ci arrivò in un pacco, è di quella bella grossa, candida, è spuntato un solo seme, immaginati la mia cura, l’anno scorso l’ho trapiantato ed è già cresciuta abbastanza, chissà che da qui a qualche anno si possa aver l’uva? Non mi resta che a darti un’ultima risposta riguardo alla radio, qui per ora non se ne parla di questi progressi, siamo ancora indietro, so che c’è stato qualche sera il cinematografo ma da quanto ho sentito dire non perfetto come il nostro.
Chiudi la tua col domandar scusa della tua lunga tiritera che devo far io allora, no, no cara Gina anche se fosse stata più lunga non mi sarei stancata. Grazie della bella fotografia mandatami e per essere sincera ti dirò che non mi piace affatto quella moda di mettere il capello tutto da una parte, piace proprio a te? Spero continuiate a star bene e che il papà e Bruno trovino lavoro, io tutti i giorni prego per questo scopo. Credo che questo mio scritto ti avrà accontentata se hai ancora qualche altro desiderio non hai che da scrivere, cercherò quanto sta in me e come son capace d’accontentarti.
Ciao, carissima Gina, saluta per me il babbo, Bruno, Nina e Sergio, e contraccambiando i tuoi cari auguri e rinnovando i miei più sentiti ringraziamenti, t’invio un’infinità di baci, dicendomi sempre tua
aff.ma zia missionaria
suor Andreina C.
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