KENG-TUNG 20-11-1933

KENG-TUNG 20-11-1933

Mia carissima nipote Gina

            Birba, birbona, soltanto adesso m’hai mandato quella bella letterina, a quanto pare, non hai troppa fatica a scrivere, sarebbe proprio il caso di non perdonarti, ma cosa vuoi, la tua promessa di ricordarmi frequentemente nelle tue preghiere specie nella S. Comunione, m’ha disposta a cambiare idea, sei dunque perdonata ma ad un patto, continuare cioè nella buona risoluzione presa e scrivermi un po’ più di frequente, hai capito? Sono contenta che tu abbia gradito il mio ricordino, ti piace la vita della nostra Santa Fondatrice? Prega acciò io, sua figlia possa imitarla, certo che per divenir sante non manca la forza ma sì la buona, costante volontà.
Mi dici che hai trovati i confetti duri, non ti sembra allora il caso di metterne in bocca uno quando si vorrebbe parlare indebitamente e tacere fino a quando non si sia consumato? Quanti peccati di meno, non ti sembra? Riguardo alle figure le ho ancora qui mi sono dimenticata di spedirle cosa che farò questa volta così sarai contenta e potrai soddisfare la tua passione. Non potrei io avere qualche saggio dell’arte tua? Aver nipoti artisti e non saperlo, sai che è grossa!! Dunque guarda che attendo un’altra per Natale, troppo presto forse? Credo di no, tanto più che la mia Reverenda Provinciale ti ha fatto conoscere quanta gioia provo nel ricevere i vostri scritti; vedi dunque che ci vuol ben poco per accontentarmi.
Ho mandata alla tua mamma una fotografia con alcuni bambini della S. Infanzia, l’abbiamo fatta per mandarle a Suor Antonietta di S. Gioacchino che ha mandata la bella divisa, dimmi come ti sembrano questi cari birmani, a noi sembrano così graziosi, forse perché da tanto tempo non ne vediamo di migliori, in genere però non son brutti, i shian in modo speciale sono bianchi, anche più di noi e di fattezze proporzionate, manca però il rosso delle guance. Quelli dei monti invece sono diversi ma anche fra loro ve ne sono di abbastanza bianchi, la razza icò per esempio è ben diversa dalla musò, nel fisico ed anche nel morale. Fra le ragazze una icò difficilmente scapperà, mentre per una musò, dopo tante promesse, la cosa più naturale sarà fuggire.
Ma forse queste cose ve le avrà raccontate tutte la mia Rev.da Provinciale, non è vero? chissà quante ve ne ha dette, mi sembra proprio di vederla fra voi, da qui a non molto verrà a trovarci, ed allora sentirò a voce la Sua impressione a vostro riguardo.
Questa volta fa tu le mie veci e presenta i miei sinceri auguri ai tuoi fratelli Bruno, Nina, Emma e Sergio, dì a loro che sempre li ho presenti nelle mie povere preghiere. A te e a loro ripeto: Buone feste e miglior principio d’anno. A ciascuno in particolare raccomando d’essere buoni, frequentare i S. Sacramenti e fuggite le cattive compagnie. Siate obbedienti ai vostri genitori i quali desiderano sempre il vostro maggior bene.
Addio, Gina carissima, stammi bene, ricordami al Signore un bacio ed un abbraccio dalla tua aff.ma zia missionaria suor Andreina C.

Competenze

Postato il

febbraio 17, 2018

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