LETTERA A X 1996-02-22
Caro X,
come va? Non ti ho mai scritto finora, ma tu sai quante volte ti ho pensato o mi sono in qualche modo rivolta a te.
Come stai con la tua depressione X? spero sia ancora in sincronia con la mia, a terra una volta per uno, così da poterci aiutare a vicenda.
E il tuo lavoro X? Mille idee per la testa come sempre? ne hai portato a termine qualcuna ultimamente? Un numero X? è sufficiente!
Io sto benone. Nooo, non mi sta crescendo il naso, guarda! E’ che ho appena finito di scrivere un pezzo autobiografico: Nichilismo, descrivendo appunto il mio stato d’animo di questi ultimi giorni. L’ho scritto alla vecchia maniera, cioè con carta e penna, così per passarlo al computer (conosci la mia micro-calligrafia illeggibile) ho dovuto per forza di cosa rileggerlo (cosa che, come sai, in genere detesto e non faccio). Beh! mi sono ulteriormente abbacchiata, così con un ultimo briciolo di volontà positiva, ho deciso di venire a trovarti. Volevo visitare assieme a te il tuo mondo (un universo di idee) ma avrei dovuto immaginarlo, con la giornata nera che avevo, non ti ho trovato. Ma in un angolino lontano e nascosto della psiche (tu sai bene dove) un pezzettino, una briciola di te, poco più di un’ombra, l’ho intravista… e ho cominciato a scriverti.
Dunque, come dicevamo, caro X…
Ciao ICS, come va?
nda
Ho cominciato a scrivere una ipotetica lettera indirizzandola ad una ipotetica persona. Ho aperto un file al computer e non sapendo quale nome dargli ho battuto il tasto X. Così, come i bimbi talvolta inventano un amico invisibile agli altri, umano o animaletto che sia, io ho inventato X, abbreviazione di I.C.S.: Idea Coscentemente Simpatica.
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