LOIMWE 1-4-1937
Mia carissima Luigina
Immagina quanto gradito mi fu il tuo scritto, mi spiace però che tu abbia rubato il tempo al tuo riposo, poverine quanto lavoro dovete fare, ma mi sembra sentirvi dire: Cara zia è una grazia che ve ne sia, ne abbiamo già passato del tempo senza! Ne sia dunque ringraziato il signore.
Sono felice che tu abbia trovato bello ciò che ho mandato, e ti ringrazio tanto tanto d’aver risposto alle mie domande. Brava che hai avuto buon gusto nel scegliere le tue compagne, il proverbio dice: Chi ha trovato un amico ha trovato un tesoro. Si capisce che nelle vene ci scorre il medesimo sangue perché io pure amo ciò che tu ami, ossia la musica di qualunque sorte essa sia e, te lo dico in un orecchio perché temo di scandalizzarti, sarei matta per il teatro e il ballo, per fortuna che il Signore mi ha chiamata alla vita religiosa altrimenti, con queste passioni certamente mi sarei perduta, quando era a Keng-tung qualche volta suonavano il fonografo e alla volta di un ballabile la Superiora mi diceva: Balli, balli pure, e non essendovi nessuna capace di formare la coppia, prendeva una sedia e, gira che ti gire! cosa è mai la passione! Le avessi almeno così forte da santificarmi! Non temere che guardi lo scritto bene o mele delle vostre lettere, mi saranno sempre care e gradite.
Attendo dunque un’altra tua con le domande, più ne farai e più sarò contenta, sarà mio piacere risponderti il più presto possibile.
Assicurandoti del mio povero ricordo presso Gesù, m’è caro dirmi tua sempre più che aff.ma zia missionaria suor Andreina.
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