Mia carissima mamma
Ti ho appena scritto ma non voglio certamente passare simile occasione senza mandarti almeno due parole. Tanti auguri, tanti auguri, S. Maria Maddalena ti protegga e t’impetri tutte quelle grazie che desideri. M’unisco alla gioia di famiglia, e in inspirito sarò presente alla semplice festa che ti faranno tutti i tuoi cari, a me è riserbato soltanto il pregare ciò che farò con fervore possibile, specie in quel giorno.
Qui comincia la stagione delle piogge, ieri venne giù tanta di quell’acqua che sembrava un diluvio e noi tutte eravamo per istrada in cerca di funghi, passione mia prediletta. Ma il più bello si è che oltre alla pioggia ho preso anche una beffata, te la racconterò. Siamo uscite di casa per questa cerca, naturalmente le più grandi pratiche dei boschi, si sono dirette da una parte, noi suore con due o tre più piccole siamo andate da un’altra. Inoltrate nel bosco, immagina la mia gioia nel vedere quella quantità di funghi, felice ne raccolgo una quantità, ma non essendomi procurata un cesto li radunai sotto una pianta col pensiero di mandarli a prendere. Ma nel più bello giù un’acquazzone, scappammo tutte e sullo stradone c’incontrammo con le altre con i loro cestini ben forniti però quelli erano d’un altro colore. Al sentire ch’io ne aveva trovati così tanti restarono meravigliate ma non si sentirono d’andarli a prendere sotto quell’acqua. La suora pratica anche lei come me disse: Datemi un cesto, vado io a prenderli, voi andate, vi seguirò. Difatti andammo per una buona mezzora ma venendo giù l’acqua a catinelle, ci fermammo in una casa ad aspettare. Dopo non poco vediamo spuntare dal bosco la suora con due ragazze che portavano il mio bottino immaginati in che stato erano. Ma arrivate da noi furono ricevute da uno scroscio di risate, e dissero: Valeva la pena d’andarsi a bagnare in quel modo per prendere soltanto dei funghi avvelenati! Cosa vuol dire non essere pratiche, certamente non me la perdoneranno più e i miei funghi, splendidi, saranno soggetto di varie ricreazioni.
Intanto oggi, con quelli presi dalle ragazze ho fatto un buon risotto, se tu fossi un po’ più vicina t’inviterei al nostro pranzo. Oh mamma, che pensiero quel benedetto far da mangiare! Non che mi manchi la provvidenza tutt’altro, ma certamente bisogna cambiare un po’ non è vero? Pazienza, prenderò l’abitudine anche a questo, come tutte le altre cose.
Spero che questa mia ti trovi in buona salute, come io te l’auguro di tutto cuore, saluti speciali al Sign. Giuseppe e a Giovanni. Ora non ho più timore che vada in guerra qualcuno, perché questa è finita, che il Signore ci aiuti a conservare la pace perché dai giornali ho capito che gli inglesi continuano a rumoreggiare.
Saluta pure Amelia e la sua famiglia, Antonia e Maria e parenti tutti, a te un’infinità di baci ed abbracci dalla sempre tua più che aff.ma figlia missionaria suor Andreina.
(Good by my dearest)
(ciao mia cara) vedi come sono brava in inglese?…!!!!…
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