LOIMWE 18-1-1936
Mia carissima Emma
Ogni promessa è un debito, eccomi quindi a soddisfare il mio, di mandarti cioè due righe. Ho sentita la novità e mi congratulo per la buona scelta fatta con giudizio, così mi scrive la mamma. Ad entrambi auguro possiate al più presto possibile raggiungere la felicità agognata.
Spero mi farai far conoscenza con questo rinomato Marchi, sul Gazzettino mandatomi da Amelia, ho letto le sue gesta, spero sia altrettanto bravo e buono da renderti felice. Come sentirai da tua mamma, ho cambiato posto, dopo vent’anni!! Credeva proprio che Keng-tung fosse l’ultima mia dimora, ma purtroppo non fu così. Dovrei sentirmi riconoscente, perché hanno fatto proprio per il mio bene, essendo questo un posto più sano, sperano abbia a migliorare in salute, invece io continuo a….. brontolare. La mia Reverenda Provinciale tanto buona, sa compatire e cerca d’incoraggiarmi ed aiutarmi. Il cambio è abbastanza diverso, a Keng-tung rumore, vita, qui silenzio, quiete, si sente continuamente la fanfare dei soldati, e niente altro, fa freddo, perciò ho dovuto cambiare il vestito bianco e rimettere quello nero di lana. Il mio lavoro qui non sarà pesante, è una specie di noviziato per future catechiste presentemente ce ne sono appena sette, ma spero che finito l’anno scolastico, me ne venga qualcuna da Keng-tung.Abbiamo anche la scuola esterna con quaranta scolari, col tempo forse anche questi aumenteranno. Di gran fastidio sono quei benedetti signori inglesi, parlano con la bocca così chiusa che si stenta a capire, sarà anche perché lo so pochissimo, per fortuna che in casa c’è una suora indigena, è maestra ed ha fatto tutti gli studi in inglese, altrimenti poveri noi! Quante magre figure si farebbero, a quasi cinquant’anni bisogna mi rimetta a studiare, pazienza anche questo servirà a guadagnare il Paradiso. Per fortuna, ogni tanto verrà qui qualche suora, mezza andata in salute a ristabilirsi, avrò così un po’ di compagnia. Ma vedo che ho quasi empito il foglio con le mie lamentele, perdonami sai, per me è un sollievo questo sfogo, vorrei inoltre raccomandarmi alle tue preghiere, ho tanto bisogno del divino aiuto.
Mi rincresce di aver lasciata a Keng-tung la tua bella tovaglia, se la domandassi certamente me la darebbero ma va così bene su quell’altare che mi rincresce privarle, ricopierò il disegno e ne farò io una per qui, le ragazze sono tutte brave catechiste, e capaci di lavorare, se tu avessi in casa qualche vecchio disegno che non ti serve più, potresti farmi il piacere di mandarmelo? Se l’hai in casa capito? Se non l’hai, come se non te l’avessi detto, non vorrei che spendessi denaro per me. Scrissi a mia mamma, dando qualche idea del mio nuovo posto e la pregai di passarlo a voi, essendo certa di farvi piacere. Qui non si sentirà più caldo, oggi per esempio fa un freddo terribile non so come non cada la neve, il ghiaccio c’è ma quella mai, una bella fiamma scoppietta sotto il caminetto, la legna costa niente si va a prenderla nel bosco che dista dieci minuti da casa, abbiamo anche abbondanza di carbone, quando ne abbisognamo, vanno a tagliare una pianta nel bosco, le danno fuoco e ne ricavano il carbone, facile non è vero?
Aspettando un tuo caro scritto, ed augurandoti di nuovo tante belle cose, ti prego di credermi sempre la tua più che aff.ma zia missionaria suor Andreina C.
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