Loimwe 18-1-36 Mia carissima Gina
Eccomi a ringraziarti della tua carissima lettera, immaginati quanto mi furono graditi i tuoi auguri Natalizi, in un a quelli dei tuoi fratelli, grazie, grazie di tutto cuore. Ho sentito che Emma e Bruno si sono fidanzati, che il Signore li benedica, glielo auguro di tutto cuore. Sento che hai raggiunto la perfezione del tuo mestiere, brava, così va bene, vedi come ti rendi utile alla tua famiglia, mi dispiace che non posso farti dei clienti, perché i shian non portano camicie, cominciano adesso a farla portare ai bambini, ma lunga una spanna bastante a coprire soltanto l’apice del polmone ed anche adesso con questo freddo girano pomposi, con addosso solo questo pezzo di camicia, vedi dunque che faresti affari magri.
Dunque mi hai proprio veduta in sogno? Credo d’essere, così me lo hanno sempre detto, d’essere un po’ diversa dalla tua mamma, sia per fattezze, per statura e per robustezza, io valgo un centesimo e mezzo ed anche, e questo lo dico in un orecchio perché la confessione per quanto sincera è pur vergognosa, siamo ben diverse anche di carattere, la tua mamma era mite, condiscendente, rispettosa, io invece tutto il contrario era proprio il rovescio della medaglia. Ma continuando il tuo sogno mi dici che hai visti tanti bimbi color cioccolata, a dirti il vero i shian non sono neri, alcuni sono più bianchi di noi. Di piante ce ne sono abbastanza, giardini invece non troppi i più belli sono a Loimwe, mia nuova residenza, come sentirai dalla tua mamma, quello in casa nostra non è dei più belli però possiamo accontentarci, abbiamo rose, garofani, tuberose, ed altri che non so come si chiamano in italiano, abbastanza non è vero? Ah! dimenticava i gerani di diverse qualità e colori, qui vengono veramente splendidi.
Ma vedo che perdo il filo della matassa, chiudendo il tuo sogno, mi sembra ti lagni col Signore perché non ti dà abbastanza fede, così dici, seguiterai la via a te tracciata, con timore di ciapar dei gransi, Cara la mia Gina, se vuoi t’insegno un mezzo efficacissimo per non incorrere in detto pericolo. La scelta della via da percorrere, non sta in noi, ma è inspirata da Dio. Quindi essendo noi obbligati a dipendere da Lui dobbiamo insistere con la preghiera e raccomandare i lumi necessari. Ma siccome il più delle volte ci sentiamo indegni di presentarci innanzi a Dio perla moltitudine dei nostri peccati, Egli, tanto buono, ci ha dato una Madre, che con infinita bontà sempre ci ascolta e perora la nostra causa. Ecco dunque il faro della nostra salvezza, se tu pregherai Maria, anche dicendo tre Ave Maria, tutti i giorni per detto scopo, sta pur certa, non prenderai granchi, parlo per esperienza, essendo vissuta sempre fra la gioventù, fa la prova e poi me lo saprai dire.
Sperando che questa mia ti trovi in buona salute, ti prego di raccomandarmi al Signore, sento immensamente il distacco da Kengtung, sfido io, dopo vent’anni, bisognerebbe esser sassi per non sentire, non è vero? Per fortuna che abbiamo con noi la nostra amata Rev. Provinciale, che con la sua carità ci solleva e ci aiuta a compiere i sacrifici con più generosità.
Aspetto di ricevere le belle fotografie, oh come desidero vedervi, se io potessi averne qualcuna di qui, ma non ci sono fotografi, bisogna sempre aspettare la carità di qualcuno di questi signori, che al presente credo nessuno abbia la macchina fotografica. Addio, mia carissima, cerca d’aiutare e consolare i tuoi genitori, scrivimi ancora, mi farai un ero piacere, presenta i miei cordiali saluti a tutti i tuoi fratelli, che tutti i giorni ricordo ciascuno in particolare, uno poi speciale per il tuo papà che spero sia occupato.
Proprio in questo momento mi viene l’ordinazione d’una camicia, di seta celestina, è d’un nostro cristiano, vuoi prenderla tu? M’hai promesso di venire tu stessa per le misure, guarda però che non è tanto pronto a pagare, devo dunque aspettarti? Fosse vero!!
Ciao, tanti, tanti baci ed abbracci dalla tua sempre affe.ma zia missionaria
suor Andreina
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