LOIMWE 23-5-1936

LOIMWE 23-5-1936

Mia sempre carissima Gina

            Eccomi a rispondere alla tua più che cara lettera, che essendo passato frammezzo qualche mese forse non ricorderai più neppure il contenuto. Io però l’ho qui davanti e cercherò di rispondere a tono.
Quello che più mi preme sì è il ringraziarti tanto per la tua bontà nel voler ricordare questa povera zia lontana e volerla anche soddisfare con qualche tuo scritto, voglia il Signore ricompensarti. Godo nel sentire che Maria S.S. ha esaudite le tue preghiere e ti trovi più contenta.
Riguardo al tuo rincrescimento nel rifiutare l’invito che vi feci per i funerali del nostro re, ti dirò che non sono andata tanto lontana da Keng-tung e che essendo ora divenuta padrona di casa, chissà quanta festa e quanta buona accoglienza vi farei! Il lory della posta viene su e ritorna tre volte alla settimana, facciamo quindi in tempo di godersi questo spasso, sei contenta? Accetti? Ma dirai, a quest’ora sarà già seppellito da tanto tempo. No mia cara, mi sembra d’averlo già scritto, avendo l’usanza d’intronare il nuovo re alla presenza del defunto, ed avendo l’ereditario compiute cose indegne del posto che occupa, fu castigato e per tre anni il trono deve essere disoccupato, furbi quelli inglesi così intanto prendono il maneggio loro, e loro hanno stabilito che il cadavere deve restare nel palazzo fino al momento solenne. Vedi che hai tempo per prepararti e fare il viaggio con tutta comodità.
Sì ho sentito che avete cambiato casa e sono felicissima che siate ritornati con la mia vecchietta, credo essa pure sarà contenta. Dunque ti ha raccontate le mie birichinate, come pure la mia bontà? Di questa ricordo ben poco, in generale fui più cattiva che buona, non scandalizzarti sai e più che tutto cerca di non imitarmi, mentre invece di tua mamma e di nostra sorella Elvira non ricordo altro che una grande bontà d’animo, pazienza tutto serve ad umiliarmi e ringraziare il signore che, non ostante le mie miserie, m’ha data la grazia della vocazione.
Ho capito anche riguardo alla camicia, che forse è già consumata. Ed ora ti do un’incombenza. Dì a Bruno che il figlio del sopraintendente le manda molti saluti. Ridi? Eppure è vero. Questo capo governativo inglese ha due figli, la ragazza è cantante ed il figlio ha scelto la carriera delle armi, s’intende sono ambedue mantenuti dai genitori che hanno la bella paga di cinquemila lire al mese. Venne il ragazzo a passare un mese di vacanza qui e naturalmente me lo presentarono. Domandai a quale corpo appartenesse mi rispose alla cavalleria e che per questa è appassionatissimo. Anch’io, le dissi, ho un nipote che fu di cavalleria e le piaceva tanto. Non gliel’avessi mai detto! Era felicissimo d’aver trovato, come disse lui, un compagno, e prima di partire m’incaricò di salutarlo tanto. Ecco dunque ch’io soddisfo al suo desiderio e incarico te a porgere questi saluti, le mandasse almeno un po’ dei suoi soldi!!..
Ed ora, cara Gina devo assicurarti che i tuoi scritti non mi daranno mai noia, anche se contengono delle ripetizioni. Grazie del tuo ricordo nelle preghiere mentre io t’assicuro del mio contraccambio.
Ciao, sta bene, un bacio ed un abbraccio dalla tua sempre aff.ma zia missionaria

suor Andreina

 

Competenze

Postato il

febbraio 17, 2018

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