LOIMWE 24-5-1935
Mia carissima mamma
Eccomi a presentarti il mio consueto augurio per il tuo onomastico, cara la mia indimenticabile vecchietta, e questa volta spero ti arrivi proprio in tempo perché l’ho preparato molto in anticipo, avendo approfittato del tempo libero che ho, essendo in campagna da più di un mese a godere di questa bell’aria di montagna. Dunque mille auguri di santità, serenità e bessi in quantità, tanti da poter mettere in serbo per venire qualche volta a trovarmi. Scrissi già ad Amelia ma ripeto anche a te che ho avuto la gioia di sentire la radio per la prima volta, un arcivescovo parlava a quella del Vaticano, dando varie notizie, si sentì pure musiche e canti, in tutte le lingue, domandai se aveva comunicazione anche con Venezia, mi disse di no, soltanto con Roma. Quale invenzione, essere così lontane e sentir parlar così bene e chiaro, sembrava proprio fosse là con noi. I signori presenti non capivano niente dell’italiano ma erano contenti di veder noi felici di sentir parlare la nostra cara lingua. Poi vollero sapere tutte le notizie date, fra le quali ve ne era una che riguardava proprio loro, tutti protestanti, ossia, che i vescovi andati a Lourdes per la chiusura dell’anno Santo, avevano pregato secondo il desiderio del S. Padre in modo speciale, acciò si faccia un solo ovile sotto un solo Pastore. Sorrisero i poveretti ma chissà che abbia fatto un po’ di bene alle loro povere anime.
La Rev. Provinciale mi scrive di salutarti, poverina ha passato una bella batosta, ora dice che sta un po’ meglio, ma non può ancora nutrirsi bene, speriamo che il Signore la benedica, ci ha promesso che se non peggiora verrà certamente prima di dicembre.
Nella ultima mia ti annunciava la grave malattia del nostro Saboà, ora però sta un po’ meglio sembra non abbia voglia d’andarsene ma credo non possa più alzarsi da quel letto e buon per lui povero vecchio altrimenti la dovrebbe pagar cara, pensa che tutta la famiglia (reale) ha impiegato parte della sua sostanza a comperare per il minimo prezzo una gran quantità d’oppio per andar a venderlo in un altro stato, il guadagno fu calcolato in milioni. Ma fecero i conti senza l’oste. Il principe che era andato con tutta la sua famiglia per la vendita, fu preso in trappola, l’oppio ritirato e chissà quale brutto futuro sarà loro preparato perché il caso fu mandato niente meno che in Inghilterra. Povera gente e tutto per quel benedetto denaro! Ora stiamo a vedere come andrà la cosa.
La settimana scorsa ricevetti lettera da Elvira, povera donna anch’essa ha continuamente la sua croce, mi scrisse riguardo la malattia di Umberto, forse avrà scritto anche a voi, anche lui l’ha veduta brutta, che il Signore li benedica tutti. E Maria come sta? suo marito e Giovanni? Salutameli tanto tanto, spero presto ricevere tue notizie, un saluto pure cordialissimo al Sig. Giuseppe che sempre ricordo. Di nuovo tanti auguri, ciao mamma carissima, stammi bene, favorisci dare questa lettera ad Amelia, e se vuoi, leggila pure, un’infinità di baci ti manda la tua sempre indimenticabile figlia missionaria suor Andreina C.
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