LOIMWE 7-7-1936
Mia diletta Amelia
Ho qui il tuo amatissimo letterone che non so ove abbia fatto una così lunga fermata perché lo ricevetti alla fine di giugno, mentre dai timbri della posta doveva arrivarmi proprio in tempo, ossia per il mio compleanno, invece rimasi a bocca asciutta. Non credere però che t’abbia fatto il minimo rimprovero, no cara, ho presente tutti i tuoi pensieri e lavori per la tua famiglia, perciò non pretendo che tu abbia a tener in mente tutte le date, sono stata invece molto racconsolata quando ricevetti la lettera e vidi che ha voluto andare a fare un giretto per il mondo. Mi dispiace soltanto che avendoti scritto tu avrai aspettato che ti menzionare detto scritto, mentre io l’aveva ancora da ricevere, pazienza son cose che capitano; ora però ti ringrazio di tutto cuore, e contraccambio gli auguri per il 49mo. Vorrei esserti vicina e partecipare alla gioia della tua famiglia, invece quale lontananza vi è fra noi!! Col pensiero però e col cuore siamo sempre vicine non è vero? Anche a te mando un fazzoletto fatto proprio tutto da me é ben poca cosa, spero però l’avrai caro, per mia sbadataggine vi è qualche macchia gialla, ma non aveva più tempo per farne un altro te lo mandai ugualmente, credo che lavandolo spariranno, ad ogni punto dunque un augurio e un: non ti scordar di me. Spero che anche la mamma avrà ricevuto il suo, però un po’ più tardi della festa.
Ed ora grazie infinite di tutte le notizie, proprio un bel letterone, sentii come passasti la Pasqua, ha un bel fegato quel fidanzato di Emma, andar alla gara con due piatti di granchi nello stomaco, sfido che non poté essere il primo! Lascia pure che Gina di Bruno sia timida e per tua norma, sai che il silenzio è d’oro mentre la parola è d’argento, salutali tanto entrambi ed assicurali del mio ricordo.
Ricordo benissimo i vestitini rosa ed i cappelli ma ricordo anche che intanto che aspettavamo la mamma io andai in calle e mi sedetti sul paracarro tutto sporco di catrame, povera mamma, ancora adesso mi si destano sentimenti di compassione per tutto il lavoro che faceva inutilmente per me, se potessi riparare!!! Chi avrebbe mai predetto questo nostro futuro? Ho ben ragione di dire ch’io sono la più fortunata, del tutto indegna di simile grazia, sappi però che molto più grande sarà la mia responsabilità, perché a chi il Signore ha dato dieci domanda anche per dieci, confidiamo però in Lui che è Padre di tutti.
Mi rincresce immensamente di sentire la malattia di Eugenio, povera Antonia e poveri figli, raccomandale che abbia tutti i riguardi possibili. Anche a me Elvira scrisse facendomi noto che cambiava casa due volte, e che perciò non poté mandarmi il solito pacchettino di cioccolata, cosa vuoi tutti la vediamo a nostro modo; poverina potrebbe essere così contenta. Spero che quella forte streppa non t’abbia lasciato conseguenze, si sta così male con certi disturbi.
Vuoi sapere come gli indigeni la pensano a nostro riguardo? C’invidiano la fortuna d’aver un simile Duce e tutto assieme si capisce che non si aspettavano da noi simile vittoria, avrebbero voglia d’intimarci guerra ma in fondo hanno paura. Le notizie non le ricevo prima io, quelle brevi che noi abbiamo sono telegrammi, ossia è un giornale fatto tutto di telegrammi, dopo un mese si ricevono quelle più spiegate. Ti devo ringraziare immensamente per i giornali, ne ho ricevuti due di: Mani di fata, splendidi e molto utili, ricevetti pure il Gazzettino con le belle descrizioni della vittoria, di tutto grazie di cuore.
Non si capisce però se queste sanzioni vanno o stanno. Io ho qui un paio di corna di cervo, vorrei mandartelo ma con queste sanzioni non so che fare, non è gran cosa ma so che da voi non ce ne sono, qui li usiamo come attacca cappelli, ha ancora il frontale con il suo pelo, e poi sarà una rarità perché viene dalla Birmania, la prima volta che mi scrivi sappimi dire se posso mandarteli. Per questa volta faccio punto, perché temo passi il peso, spero avrai ricevuto la mia ultima abbastanza lunga, con quelle dei miei cari nipoti.
Ciao, Amelia carissima, sperando stia bene, e pregandoti di salutare tutti ciascuno in particolare, ti mando un’infinità di baci e di abbracci, rinnovando i miei auguri, mi dico sempre tua aff.ma sorella missionaria suor Andreina C.
Un bacione grosso grosso alla mamma e saluti carissimi per Antonia Giovanni e Maria e famiglie.
Ho scritto una lunga letterona alle mie suore, ho mandato pure due fotografie, ma vecchie, sulla casa, che adesso è migliorata, ci sono tre suore ma non ci sono io, a voi voglio mandarle più belle e… più fresche. Ciao stammi bene, saluta tutti. La prossima settimana andrò ancora a Keng-tung, ho bisogno di far spese, che felicità!!!….
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