Mia carissima Amelia
Questa volta vengo a te con le lacrime agli occhi, ma lacrime di gioia. Ieri ho ricevuto la tua lettera e in questo momento mi portano il preciso, desiderato nastro magnetico, intatto, questa volta sei stata veramente brava, come posso ringraziarti? Vorrei esserti vicina e farlo a voce, la penna non è capace di esprimere tutti i sentimenti che proviamo, ma tu sei capace d’indovinarli. Immagina ora qual’è la mia ansia di sentire il contenuto, devo andare a Keng-tung dalle Suore dell’orfanotrofio, la Superiora è quella che tu hai vista, è venuta a Venezia, ti ricordi? ma il busillis si è che sono appena tornata, fui invitata dalla Sr. Lucia a passare la festa di S. Vincenzo, lei ha due suore che si chiamano Vincenza una delle quali è molto vecchia, m’hanno fatto un’incredibile accoglienza, stetti colà cinque giorni non mi lasciavano più venir via, pensa dunque perché dovrò aspettare almeno un mese, appena andrò scriverò subito l’esito, intanto manderò giù saliva. Dunque grazie, grazie infinite, mi sembra un sogno poter sentire le vostre voci, il Signore ti ricompensi da generoso qual’é.
Ho letto la tua lettera, sento che la tua buona comare Menetto ti darà da spedirmi roba di chiesa, io sono meravigliata di tanta bontà e nel medesimo tempo confusa per non poter contraccambiare altro che con la preghiera. Mi domandi cosa desidero. Quelle belle bottigliette ne ho ancora alcune, non ti pare che mettendole con la roba così bella potrebbero rompersi e macchiare? A dirti il vero presentemente non ho bisogno di niente. Quelle suore tornate dall’Italia hanno portato di tutto e hanno fatto parte.
Che non ho bisogno di niente non è la pura verità! te lo dico perché me l’hai chiesto. Ma però non farne caso. Nella mia ultima ti scrissi che abbiamo fabbricato la nostra casetta, ma ora bisogna ammobigliarla, le Suore di qui m’hanno aiutata per la fabbrica, pensa che Sr. Lucia m’ha regalato due mila (2000) rupie, ma questi benedetti soldi vanno anzi volano senza ali, domandarti soldi italiani sarebbe inutile valgono tanto poco, quello che avrei proprio bisogno, però se puoi, potermi mandare qualche dollaro americano, questa è una moneta molto alta col cambio si guadagna tanto. La Rita e Antonia me ne mandano qualche volta e per me è una fortuna. Però Amelia carissima, se non puoi tieni come non detto, ti ho specificato questo mio bisogno perché mi rincrescerebbe farti spender denaro in cose superflue. La lettera che scrissi a Sr. Bartolomea si trattava appunto di questo, lei che ha tante conoscenze, la pregai d’indicarmi qualche persona generosa a cui far noto questo mio bisogno, ma non ricevetti risposta. Però Amelia ti raccomando non parlar di questo con le suore e molto meno con la Provinciale, che io abbia bisogno di questo è una realtà, ma il letto da dormire e il tavolo da mangiare ce l’ho.
Lessi la tua lettera ed intesi la tua raccomandazione di ricordarti al Signore, non dubitare, però tu abbi fede, con questa si ottiene tutto. Quando il Signore viveva sulla terra e operava miracoli richiedeva sempre la fede: Credi tu che io possa fare questo? Alla risposta affermativa operava il miracolo. Sta sicura, egli può tutto.
Finita la chiacchierata, aggiungo la cosa più importante, i miei più cari più affettuosi auguri per il tuo compleanno, che il buon Dio ti conceda tutto quello che desideri e che abbisogni, ti conservi ancora a lungo, vorrei poterti mandare qualche cosa ma i tempi sono così terribili, c’è disordine da per tutto, pensa che gli auguri che mi mandò Antonia per il mio compleanno m’arrivarono al 16 luglio e senza bolli, c’era però il segno di essi e mandati per espresso e sul timbro spedito il 17-5-1961, i tuoi con mio grande dispiacere non gli ho ricevuti, chissà dove sono andati a finire con questi satrapi, e tutti si lagnano per la posta, per fortuna che ho ricevuto il mio caro nastro.
Ti accludo i due figli di Felicina, furono qui per vari giorni, povera donna anche lei ha le sue croci, bisogna però dire che anche lei non ha il modo di accontentare il marito, e lui si rivolge altrove.
E di Ireno e Franca come è andata a finire? Li raccomando sempre nelle mie preghiere. Maria mi scrisse, una lunga lettera felice perché Aldo ha trovato lavoro, ne sia ringraziato il Signore.
Ciao Amelia carissima, di nuovo auguri, ringraziamenti, e baci tanti tanti, saluta tutti, Nina, Gina, Sergio, Anselma, Gabriella e Stefania, a te però il saluto più affettuoso e il bacio piò forte, sempre tua aff.ma sorella Sr. Andreina.
Fammi sapere se con questo bollo devi pagare, non dimenticarti. Ciao, ciao.
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