Ma dove sono / 2

MA DOVE SONO? 2   1996-02-05

– Shampoo riflessante? nutriente? emolliente? coadiuvante? Tintura duratura?
– Già! – dico io, – ma tu cosa mi suggerisci Mirco? bruno prugna, arancio carota o biondo grano? – No no nooo, scherzavo! a me i capelli piacciono al naturale, magari mi stanno come un istrice stanco, ma è una stanchezza naturale! Purtroppo ci dobbiamo dare giusto magari una tinta quanto più simile a quella che avevo da ragazza, perché l’istrice non sembri troppo trasandato e vecchio!
Ma io odio stare seduta ferma per tanto tempo e odio sentirmi toccare i capelli così, spiac-cicata su quella poltroncina nel salone di Mirco, il mio parrucchiere e amico, con la testa che viene sballottata, lavata, sciacquata, strizzata da mani sì gentili ed esperte… ma che io non sopporto, mi sembra di essere legata a una sedia di tortura.
– Tagliamo?
– Già, purtroppo sì, ecco… un po’ qua, un po’ di più là. Come dici? Una cosa assurda? Ma non importa, a me piace così! La moda? Lasciala a chi ci tiene, io guardo la praticità e soprattutto ascolto il mio parere.
Zac zac, le forbici lavorano; i pettini tirano, i bigodini girano, il phon scotta! Ma se la testa fuma non è per il troppo calore, sono io che impaziente non riesco a stare ferma e mi par di cuocere a fuoco lento.
Io sbuffo e per guardarmi nello specchio strizzo gli occhi per vedermi solo pochino pochino.
– Fialetta fissante? ammorbidente? indurente? – (?) sono allibita, costernata, sopraffatta.
Lascio che i miei pensieri divaghino per costringermi a non guardarmi allo specchio che spietatamente rimanda la mia immagine. I miei capelli non mi piacciono! né con riccioli né senza; non mi va questo colore e, ne sono certa, non me ne andrebbe bene nessun altro. Ma perché si sono stancati del loro colore naturale e hanno deciso senza nemmeno consultarmi di diventare bianchi? Il colore bianco è bello, senz’altro, mi piace tanto… ma non sulla mia testa!
Prima di decidermi a porre rimedio con una cura di ringiovanimento rapido (in pratica ho comperato una di quelle boccette di “faidate”) mi dicevano: – Ti fai le mesh? sono fatte bene, ma se mi permetti ti invecchiano un po’! – Ora trovo sempre qualcuno che guardandomi mi suggerisce: – ti sei fatta più scura? Mi piacevi di più prima! – Ma passati pochi minuti incontro qualcun altro: – Ti sei schiarita i capelli? Secondo me ti dona di più un colore più deciso! E così la mia opinione sull’argomento, già di per sé alquanto indecisa, vacilla ancora di più. “Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”. Bella balla!!
– Come stanno le sue figlie, signora? – s’informa Franca, l’aiutante di Mirco, ragazza gentile e carina, (e con una cascata di riccioli d’oro in testa!) – E’ da un pezzo che non le vedo.
E già! loro i capelli li hanno proprio belli, non hanno bisogno di un sacco di cure! A sentir loro sono pienissime di problemi. Loro!! Secchi, grassi, punte, doppie punte, nodi, doppi nodi. Loro!!
– Perché non li tingi rosso rame come tua figlia? – Mirco scherza per prendermi in giro ((lei li ha rosso rame naturale)
– Io non sono Claudia, mi ci vedi?
– Se ti guardo, ti vedo! – Il suo riflesso sullo specchio mi strizza l’occhio. Il mio gli lancia un’occhiataccia.
Sono costretta a stare sotto tortura per quasi due ore. Solo le battute scherzose di Mirco e le parole scambiate con Franca mi sottraggono ogni tanto dal mio cocente dolore e non mi fanno pensare a come stanno manipolando la mia capigliatura.
Nei momenti di silenzio lascio la mia mente libera (almeno lei) di vagare su qualsiasi cosa, assurda pazza o banale che sia, senza costrizioni imposte da mode modelli o modellismi vari.
La voce di Mirco mi stacca di prepotenza dal mondo dei pensieri in cui ero andata a rifugiarmi:
– “Eccofatto” “tuttofinito”. Ti ho “ritoccata” quanto meno lo permetteva la mia etica pro­fessionale; ti va? sei soddisfatta?- Sono costretta ad alzare gli occhi, guardare… e vedere. Oh, me misera!!!!!!
– “Benebene” – dico, – “Ohmamma!” – penso.
E mentre saluto, la mia mente mi precede fuori dal locale, lungo la strada per capire da quale punto non sarò più in vista del mio acconciatore scultore tosatore tintore torturatore e potrò così senza offendere la sua dignità personale infilare le mani fra i capelli e togliergli quell’aria finta da statua di cera che hanno le persone appena escono dalla bottega del parrucchiere.
Mi lagno sempre che loro, i miei capelli, sono indocili e ribelli a ogni piega, beh, diamo una sforbiciata a queste mie cattive dicerie: la colpa è davvero tutta e solo mia!

Competenze

Postato il

agosto 25, 2017

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