MILANO 26-7-1912

Mia cara mamma

       Rimasi alquanto insoddisfatta nel vederti così sconsolata l’ultima volta che ti vidi alla stazione, ma perché piangere tanto la mia felicità! Coraggio!
Capisco il grande dolore che ti ho recato, il distacco è stato anche per me dolorosissimo, ed ora presente vi vedo tutti d’innanzi, qualche volta piango, mi sembra ancora di udire la voce della mia piccola Emma a chiamarmi, e naturalmente soffro, ma ci vuol pazienza, i primi giorni son dolorosi per tutti. Il viaggio l’ho fatto benissimo, non ti potrei descrivere niente perché nulla ho veduto, e credo che quei momenti non sono per guardare la campagna. Appena arrivata andai a pranzo, quindi mi condussero con le mie compagne, e così continuo le mie giornate facendo quello che ci ordina la regola. Però non ti voglio tacere l’impressione che mi fece Milano. Abituata alla quiete di Venezia, rimasi sbalordita nel sentire tanto strepitio di carrozze, tram, automobili, biciclette, e rimaneva estasiata nel guardare il Duomo, ma se ti devo dire la verità, guardai tanto e vidi poco, perché d’innanzi si presentava la splendida basilica di San marco, la mia chiesetta all’abbazia, e di fronte ai grandi negozi e palazzi vedeva la mia casetta con tutti i sui abitanti. Oh! sta pur sicura, mia cara mamma, che non ti dimenticherò mai, e neppure le mie sorelle, anzi ti raccomando di dire all’Amelia che si dia coraggio, che col suo pianto mi ha fatto stare inquieta tutta la sera, che bacia tanto per me i tre bambini, e che nelle orazioni della mattina e sera aggiungano un’Ave Maria per la loro zia. Ti raccomando poi, di mandare ogni domenica Maria in chiesa, e più spesso se fosse possibile, perché Gesù discende con piacere in quei cuori innocenti, consegnala alla signorina Deporini alla quale raccomanderai di far pregare per me le figlie di Maria, facendo io altrettanto con loro.
Per ora non ho altro da dirti, se non che sto benissimo, e così spero di tutti voi, scrivi subito, e saluta tutti in modo speciale quelli della mia famiglia, cioè le sorelle, Giacomo, il Sig. Giuseppe, dà un bacio a Maria e Giovanni, la Sign.ina Maria e suo fratello, quindi tutti i parenti e conoscenti, che se qui facessi il nome di tutti non mi basterebbero due fogli. Nelle mie preghiere vi raccomando spesso al Signore, naturalmente come possono esser fatte le prime preghiere, ma Gesù accoglie tutto e spero vorrà esaudirmi, voi pure non mi dimenticate poiché possa corrispondere a tanta grazia con generosità e perseveranza. Ti mando tanti tanti baci dispensali a tutti i miei piccini, ma uno più grosso serbalo per te. Ciao ti saluta caramente la tua affez.ma figlia

Luigina Cristofoli

L. C. Via S. Sofia N° 13 Milano

 

Competenze

Postato il

febbraio 16, 2018

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