Tempo di contestazioni

TEMPO DI CONTESTAZIONI   1993-11-11

No! Non è possibile!!! Arrabbiatissima devo arrendermi all’evidenza: stamani sono tutti in sciopero. E’ una protesta silenziosa, ma so quali sono le loro rivendicazioni.
“Basta!” dicono, ” siamo stanchi, moralmente e fisicamente. Non vogliamo più sottomet­terci alla volontà degli altri. Siamo abbastanza consapevoli di noi stessi per gestirci in maniera autonoma!” E non c’è niente più da discutere, non intendono sentir ragioni. Né la controparte d’altronde vuole cedere.
I contestatori sono però molto compatti nelle loro rivendicazioni, e sono in molti! Sarà forse questo uno di quei casi in cui l’unione fa la forza e i deboli vincono contro il potere costituito?
La situazione sembra degenerare, si rasenta il panico.
Vengono chiamate in causa persone ritenute competenti per risolvere senza tragedie la situ­azione ed esse con calma illustrano le rispettive posizioni, ne chiariscono i contrastanti bisogni e quindi consultandosi cercano una soddisfacente conclusione.
Ma no! Ancora una volta sono “i potenti” che sembrano aver la meglio. E i cosiddetti “competenti”, ora chiaramente dalla loro parte, si presentano con vari tipi di armi per sedare definitivamente la rivolta. Alcune sono rifacimenti di oggetti il cui uso si perde nella notte dei tempi, altre sono modernissime, presentate come l’ultimo ritrovato della fisica e della chimica, definite “pulite”.
Armi pulite?!? Si doveva proprio giungere a questo?
I contestatori hanno un attimo di sbandamento,; chi si getta da una parte, chi dall’altra; la confusione è ora totale, la tensione è al culmine… la fine si preannunzia vicina.
Fortunatamente c’è un momento di ripensamento, una tregua di riflessione e si spera di ripensamento…
E così sia!! cerchiamo un compromesso! Le “persone competenti” vengono, almeno momentaneamente, messe da parte, ed esse, vista messa in dubbio la loro abilità, permalosa­mente lasciano il campo e se ne vanno.

Resto così sola davanti allo specchio. Scarto tutti i vari tipi di lacca e di gel che le mie figlie mi hanno consigliato e anche se le hanno definite ecologicamente a posto, mi fanno alquanto diffidare. Prendo una vecchia tradizionale spazzola e tiro i miei capelli tutti indietro. Se oggi vogliono fare i contestatori e non stare come voglio io per ora pazienza, compromesso trovato: io non uso armi chimiche e non li taglio drasticamente cortissimi, però li imprigiono in un codino tenendoli legati con un provvidenziale elastico.
Domani riprenderemo le trattative, magari con un nuovo mediatore: domattina proverò ad andare da quel parrucchiere di cui la mia amica ha parlato tanto bene, chissà che si possa….

Competenze

Postato il

novembre 17, 2017

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