In un momento di riposo
Scritti
IN UN MOMENTO DI RIPOSO 1993-03-25
Ieri un’amica mi ha chiesto: “Ma come e quando ti vengono in mente le cose che scrivi?” Non so cosa dire: “Mai e sempre; e non penso, vengono. Forse sono già dentro e ogni tanto escono. Non so proprio.”
Ricordo ad esempio, come sono “nate” due poesiole (fra l’altro che io trovo un molto sciocche, ma questo non lo dico in giro): soffro di aracnofobia e in una bella mattina autunnale riordinando la casa a un tratto mi bloccai e restai immobile: sopra il manico dell’aspirapolvere che stavo per prendere c’era un ragno! Rabbrividii tutta anche se la temperatura era ancora calda, stavo proprio per metterci la mano sopra! A dire il vero era un ragnetto piccolissimo che pensandoci, naturalmente a lunga distanza di tempo, poteva fare pure tenerezza, ma in quel momento…
Lungi da me l’idea di ucciderlo o in qualche modo di prenderlo per scacciarlo, gli ho lasciato il tempo di andarsene di propria volontà. Nel frattempo (anche per starci lontana) sono andata in un’altra stanza e gli ho dedicato alcune frasi che mi erano venute in mente.
Riprese pochi minuti dopo le faccende, più attenta a guardare che non ci fossero ragni intorno che a ciò che facevo, alzando di colpo il braccio, lo strofinaccio che tenevo in mano colpì le gocce più basse del lampadario di cristallo che pendeva in mezzo alla stanza. Al primo momento naturalmente ho fatto un balzo indietro pensando: “Oh, mamma, ho rotto tutto!” Ma poi, vedendo che non avevo provocato nessun danno, me ne restai a osservare il lampadario che continuava a dondolare pianino. Manco a dirlo sono corsa ancora una volta al tavolino per esternare sulla carta i miei pensieri.
Un altro esempio? La mia mente è in continuo movimento e pensieri di ogni tipo passano, entrano frullano, e qualche volta pure escono; pochi minuti fa, mentre lavando i piatti, lo scroscio dell’acqua e il rumore delle stoviglie (non so proprio descrivervi come) mi è sembrato si componessero in una melodia. Da questo (e non chiedetemi seguendo quale filo logico) ho pensato al rumore provocato dal remo di una gondola quando si tuffa nel rio.
Oh, come mi sono sentita stanca! un riposino ci stava proprio bene! e giusto per non sprecare il tempo (sempre preziosissimo) l’ho impiegato per scrivere un’ennesima poesia. Come sia riuscita non lo so, ma io scrivo per il semplice piacere di farlo e il risultato non conta più di tanto.
Mentre scrivevo ho ricordato la domanda della mia amica così ho finito velocemente uno scritto per cominciarne un altro, svelta svelta, prima che i pensieri fuggano via, e questo ne è il risultato.
Peccato però, che anche le faccende di casa non svaniscano con tanta velocità come le mie idee!
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