VERDE SPERANZA 2000-01-15
– Meglio essere senza soldi ma essere felici! – sentenzio comprendendo lo stato d’animo del mio giovane amico. Ma è arduo sperare che mi possa capire. Con educata perplessità continua a guardarmi; la sua tacita espressione formula una domanda talmente eloquente che mi vien da sorridere:
“Come puoi essere felice se non hai denaro?” Ha appena posteggiato il suo ciclomotore malandato fuori del bar, a fianco alla moto di grossa cilindrata del suo amico. Ancora una volta a parlare sono stati gli occhi ed esprimevano non invidia, ma grande rimpianto e malinconia; lui doveva stare attento a non consumare troppo carburante, non avrebbe avuto nemmeno i pochi spiccioli occorrenti per far rifornimento.
Come spiegargli che lui é giovane, intelligente, sano, che ha una splendida famiglia e che il domani sarebbe stato suo? L’amico aveva la moto, la tuta, soldi in tasca più che a sufficienza; ciò che c’era “dentro” il suo amico e dietro le sue spalle, non poteva che passare inosservato.
Una volta ho scritto: “…l’esperienza puoi dirla, mai darla!” e una volta di più, con grande rammarico, mi accorgevo di come fosse difficile questa verità.
Io, grande amante delle pietre dure, ne ho come sempre un paio di piccine in tasca. Ne ho presa una a caso, è un’agata verde, semitrasparente e lucida. Quando la guardo mi sembra di tenere in mano un pezzetto di natura sorridente.
– Tieni, – addentrarsi in una discussione in questo momento è proprio assurdo – questo è un ottimo portafortuna! – Forse anche senza parlare ci siamo ugualmente capiti.
O forse la piccola pietra ha cominciato davvero a fare subito il suo lavoro perché il mio giovanissimo amico l’ha presa e salutandomi con un paio di baci schioccanti è corso a raggiungere i compagni, gioioso, pieno di vita e di speranza come tutti i ragazzini dovrebbero essere.
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